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Napolitano si scusa per non aver inserito una donna. Crimi ci fa rosicare. Bersani pure.

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Oggi è la giornata del «meglio tardi che mai». O meglio, del «meglio prima che tardi», visto che le conseguenze le paghiamo noi.

Il presidente Napolitano, infatti, si è scusato per non aver incaricato neanche una donna nelle commissioni di saggi: «per non aver inserito in quella rosa delle personalità femminili – dice – mi dispiace e me ne scuso, pur trattandosi di organismi non formalizzati e di breve durata cui ho dato vita con obbligata estrema rapidità».

Il capogruppo del Movimento 5 stelle Vito Crimi, poi, in una lunga nota su facebook, ha riconosciuto che, tra il governo Monti in prorogatio e un governo Bersani di minoranza, sarebbe stato meglio il secondo, perché «almenoscrive – sarebbe stato rappresentativo di una maggioranza relativa e non di una strettissima minoranza come il governo Monti in regime di prorogatio».

Sempre lo stesso Crimi, infine, dice anche che il movimento 5 stelle non ha avanzato nomi alternativi a Bersani perché aspettava li facesse Bersani stesso, che – purtroppo – non ne ha fatto neanche uno, perché «aveva come unico interesse formare il “SUO” governo e ottenere la “NOSTRA” fiducia».

Bersani, dunque, avrebbe potuto regalare ai suoi elettori fiduciosi un governo alternativo, con Rodotà o chi per lui, un governo di sinistra, «di cambiamento», con i famosi 8 punti in mano. E non è affatto detto che anche quello sarebbe stato un governo di minoranza. Anzi, le parole di Crimi fanno immaginare uno scenario simile a quello dell’elezioni di Grasso. Di questo ultimo «meglio tardi che mai», però, non c’è traccia alcuna. Nessuno – almeno per adesso – ha detto una cosa tipo «avrei dovuto fare un passo indietro, indicare un bel nome che potesse andare bene anche al movimento 5 stelle e che ci permettesse di fare le cose di cui il Paese ha bisogno».

Tutte, comunque, sono occasioni sprecate.

Ps. Puntuale, nella giornata del “meglio tardi che mai”, arriva anche quello di Bersani, ora – ora, purtroppo, non prima – «a disposizione», per eventuali passi indietro.


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